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Arrivano gli imballaggi biodegradabili

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Il progetto europeo Siccipack sta sperimentando l’uso di imballaggi fatti con materiale vegetale

 

Quanti imballaggi dobbiamo scartare prima di poter mangiare i nostri biscotti? La riduzione della produzione dei rifiuti passa anche da qui, poiché la maggior parte del cibo che compriamo è confezionato e spesso le confezioni sono fatte con materiali che non sono biodegradabili. Per affrontare il problema si è mossa anche l’Europa con il progetto Succipack  attraverso il quale si sta sperimentando l’uso di imballaggi fatti con PBS (polibutilene succinato), un materiale vegetale.

La materia prima è composta da piccoli granuli grezzi estratti da scarti di barbabietola, frumento e mais. Questo materiale si sta mostrando capace di garantire la sicurezza e la qualità del cibo, riducendo però l’impatto ambientale degli imballaggi alimentari poiché è biodegradabile.Nell’ambito del progetto, che vede la collaborazione di ricercatori di diversi paesi dell’Unione, un consorzio europeo coordinato da ACTIA ha effettuato la prima produzione di polibutilene succinato (PBS) per la lavorazione di imballaggio alimentare. L’imballaggio è stato utilizzato per la prima volta su ricotta fresca e carne di manzo. Altri test sono previsti per la produzione di film e vaschette per il confezionamento di pesce, pollo e piatti vegetariani.

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imballaggi biodegradabili, riciclo

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