Il futuro dell’agricoltura sarà digitale, il ministro presenta il piano 2.0

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Il Ministro Martina ha presentato a Vinitaly un piano per semplificare i rapporti tra aziende agricole e istituzioni

Anche l’agricoltura ha un futuro digitale. Non significa che mangeremo bit, ma che la gestione burocratica dei rapporti tra imprese e pubblica amministrazione verrà snellita e digitalizzata.

Fino ad oggi la gestione della PAC, la Politica Agricola Comune, cioè l’insieme delle regole che l’Unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo la centralità del comparto agricolo per uno sviluppo equo e stabile dei Paesi membri, è stata gravata da una burocrazia eccessiva.

Ha presentato il Piano agricoltura 2.0 questa mattina a Verona il Minisitro dell’Agricoltura Martina in occasione di Vinitaly.

‘Ci rivolgiamo a un milione e mezzo di imprese – ha spiegato il ministro -. Per loro la PAC aveva un impatto burocratico enorme e il Ministero ha lavorato da novembre dello corso anno per presentare una gestione efficace del sistema’.

L’obiettivo del piano è ambizioso: eliminare la burocrazia inutile e ridurre a zero l’utilizzo di carta. Attraverso la Domanda Pac precompilata dal marzo del 2015 si eviteranno perdite di tempo agli agricoltori agli sportelli, con un’operazione simile al 730 precompilato per i cittadini. 700mila piccole imprese potranno inoltrare la domanda PAC con un semplice click. Si potrà anticipare al 100% il pagamento degli aiuti a giugno invece che a dicembre per circa 4 miliardi di euro su 1 milione di domande PAC. Attraverso l’Anagrafe unica le istituzioni condivideranno le informazioni senza chiederle ogni volta, mentre con la Banca dei Certificati online niente più file agli sportelli e un risparmio stimato di circa 25 chili di carta per azienda. 

Il Ministero delle politiche agricoli, alimentari e forestali riassume così il piano.

  • Anagrafe Unica delle Aziende Agricole – Istituzione di un database federato degli Organismi Pagatori (cloud) che integra e rende disponibili tutte le informazioni aggiornate su base territoriale.
  • Un solo Fascicolo Aziendale – Viene messo insieme quello che era gestito in modo separato: il piano colturale, il piano assicurativo individuale e il quaderno di campagna. Le imprese faranno una sola dichiarazione che sarà poi condivisa tra amministrazioni. Dovranno dichiarare il 50% di dati in meno rispetto ad oggi. Meno oneri burocratici e informazioni coerenti ed omogenee sulle quali basare tutti gli aiuti all’azienda, con un duplice risultato: semplificazione per l’agricoltore e maggiore efficienza dei controlli a carico dell’Amministrazione.
  • Domanda Pac precompilata da marzo 2015 – Disponibile on-line da marzo 2015. Il produttore (autonomamente o assistito dal CAA) potrà dare semplice conferma dei dati pre-inseriti con un click o integrare e completare le informazioni.
  • Introduzione Pagamento anticipato a giugno 2015 – Sarà possibile erogare l’anticipo dei pagamentiPac fino al 100% dell’importo dovuto per le aziende che ne faranno richiesta all’atto della domanda, direttamente a giugno,  invece che a dicembre, tramite accesso al credito bancario. Si tratta di una platea potenziale di circa 1 milione di aziende per oltre 4 miliardi di euro di pagamenti Pac.
  • Banca dati Unica dei Certificati – Sarà coordinata a livello nazionale la raccolta, la durata e la validità delle certificazioni (antimafia, DURC, ecc.), evitando alle aziende di presentare la stessa documentazione a diverse Amministrazioni ovvero più volte in base alle domande presentate.
  • Domanda Unificata – A partire dal 2016 ciascuna azienda potrà presentare, autonomamente o recandosi presso qualsiasi struttura di assistenza (CAA) presente sul territorio nazionale, un’unica domanda di aiuto, che accorpi le richieste Pac, Uma, Psr, Assicurazioni, ecc.

 

 

E il futuro dell’agricoltura sarà anche più bio oltre che digitalizzato: è l’anno del vino bio a Vinitaly: oltre 220 aziende presentano prodotti biologici.

a.po

 

 

 

 

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