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Un’altra specie a rischio: l’oca facciabianca

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Questo uccello migratore è minacciato dal rapido innalzamento delle temperature artiche

La migrazione delle oche facciabianca che depongono le uova nelle zone artiche della Russia settentrionale sta diventando confusa a causa delle primavere anticipate nei loro luoghi di nidificazione tradizionali, lo racconta un recente studio pubblicato sulla rivista «Current Biology». La crescita delle temperature nei circoli artici, causata dal riscaldamento globale, infatti, sta seriamente mettendo a rischio la sopravvivenza di questa specie – che percorre più di 3.000 km per raggiungere il suo territorio di nidificazione.

La ricerca ha osservato che le oche abitualmente compiono il loro viaggio di un mese partendo della Germania settentrionale e dai Paesi Bassi sulla base di un programma biologicamente coordinato che non era mai stato messo a repentaglio dall’attività umana prima di ora. Adesso, però, purtroppo, i rapidi cambiamenti ambientali stanno inducendo gli animali a cambiare le loro abitudini e ad accelerare i loro piani di volo.

I ricercatori hanno spiegato che, in realtà, le oche partono più o meno nello stesso periodo ma quando si rendono conto che la temperatura è più alta accelerano e completano il viaggio in anticipo, arrivando a destinazione esausti.

Originariamente, gli uccelli arrivavano e deponevano le uova proprio mentre la neve invernale si scioglieva: in questo modo, mentre i piccoli nascevano crescevano anche le prime piante permettendo agli animali di nutrirsi. Adesso, invece, sia le oche adulte che le oche appena nate devono sopportare le avversità della malnutrizione.

Insomma, un vero problema visto che parlando del momento della deposizione delle uova parliamo dell’atto che si può definire il fattore determinante nella continuità della loro specie: messo in pericolo quello, è la loro stessa sopravvivenza ad essere in pericolo.

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