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I modelli di sonno degli universitari sono sbagliati

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Stare svegli fino a tardi per preparare un esame in fretta è sbagliato secondo uno studio che ha analizzato il rapporto tra i voti degli studenti e la maniera in cui dormono

Chi di noi non è stato sveglio fino a tardi per preparare un esame? Chi non si è riempito di caffè per non cadere tra le braccia di Morfeo e studiare fino all’ultimo minuto possibile prima dell’esame? Esiste anche un leggendario «caffè dello studente» che si dovrebbe preparare sostituendo all’acqua di preparazione dell’altro caffè, in modo da creare una bomba quasi mortale. Eppure sappiamo quanto sia importante il sonno per il nostro benessere fisico e mentale.

Ora è stato pubblicato anche uno studio in merito, sulla rivista Scientific Reports, che dice che gli studenti universitari che non sono andati a letto o che si sono addormentati in orari assurdi per preparare un esame hanno una maggiore probabilità di ottenere voti più bassi.

La ricerca ha coinvolto 61 studenti di Harvard che hanno tenuto diari online per raccontare il loro sonno per 30 giorni. I ricercatori hanno identificato due gruppi: i dormitori normali, che sono andati a letto e si sono svegliati più o meno negli stessi orari ogni giorno, e i dormitori irregolari, con modelli di sonno che cambiavano sempre. Per identificarli numericamente hanno assegnato un indice di punteggio da zero a 100 per calcolare la regolarità del sonno – agli studenti con modelli di sonno molto irregolari sono stati dati punteggi più bassi, prossimi allo zero, mentre a quelli regolari sono stati dati punteggi più alti. I ricercatori hanno scoperto che per ogni aumento di 10 sul punteggio dell’indice di regolarità, lo studente ha avuto un aumento medio di 0,10 nel voto ricevuto all’esame.

Non facciamo altro che ripetercelo che la quantità e la qualità del sonno sono importanti per moltissimi aspetti della nostra vita, eppure poi finiamo per tradirli. Ma non possiamo veramente fregarlo il nostro corpo, facciamocene una ragione.

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