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Siamo pronti per la prossima pandemia mondiale?

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Dicono gli esperti che una nuova pandemia potrebbe uccidere 80 milioni di persone nel mondo

Il Global Preparedness Monitoring Board (GPMB) è un gruppo indipendente di esperti che si occupano di emergenze sanitarie globali ed è stato convocato nel 2018 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla Banca mondiale per una valutazione dell’attuale preparazione del mondo a una possibile e grave crisi sanitaria. La risposta che è arrivata, in un report di recente pubblicazione, non è proprio incoraggiante. 

Dopo aver tenuto conto di tutto, dalle tendenze politiche emergenti ai cambiamenti climatici, il team ha concluso che «esiste una minaccia molto reale di una pandemia in rapido movimento, altamente letale, di un patogeno respiratorio che potrebbe uccidere da 50 a 80 milioni di persone e spazzare via quasi il 5% dell’economia mondiale». Una pandemia che, a quanto dicono gli autori, sarebbe catastrofica, creerebbe caos, instabilità e insicurezza, qualcosa a cui il mondo, in questo momento, non è affatto pronto.

Ma la domanda è: anche se ora il mondo non è pronto, potrebbe arrivare ad esserlo?
A quanto pare sì. Gli esperti del GPMB pensano che abbiamo ancora tempo per prendere la strada giusta e che prenderla significa agire secondo alcune linee, che loro stessi hanno delineato sotto forma di azioni specifiche che i leader mondiali devono intraprendere. Essi vanno dalla piena attuazione delle normative sanitarie internazionali ai maggiori investimenti nella ricerca e nello sviluppo dei vaccini, passando per l’istituzione di forti sistemi di preparazione nazionali.

«Per troppo tempo», dicono gli autori, «abbiamo ceduto al panico e all’abbandono quando si è trattato di pandemie: dobbiamo intensificare gli sforzi quando c’è una grave minaccia». «Il mondo è a rischio. Ma, collettivamente, abbiamo già gli strumenti per salvare noi stessi e le nostre economie. Ciò di cui abbiamo bisogno è la leadership e la volontà di agire con forza ed efficacia».

 

 

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