Come trasformare le acque reflue in energia elettrica

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Grazie agli esperimenti di uno studente, alcuni batteri geneticamente modificati potrebbero diventare un motore di energia verde

Quello che succede è che uno studente canadese di un liceo di Vancouver sta lavorando ad un esperimento che potrebbe sembrare assurdo: l’obiettivo che si è posto è di trasformare un miliardo di litri di acque di scarico in energia elettrica utilizzabile nella Greater Vancouver Area (anche conosciuta come Metro Vancouver, questo distretto regionale della Columbia Britannica comprende, tra le altre città, tutta l’area metropolitana di Vancouver).

Anche il fatto che Austin Wang abbia soli diciotto anni ha dell’incredibile, soprattutto se pensiamo a quali potevano essere i nostri obiettivi a quell’età. Chi di noi voleva trasformare le acque sporche di un intero distretto, quelle che vengono giù dai servizi igienici, dagli scarichi e dai lavandini in energia elettrica? Chi si è messo a studiare un metodo scientifico di cui potessero beneficiare tantissime persone di una regione intera? La risposta è quasi nessuno – e il «quasi» è solo perché non si può mai dire mai.
Austin Wang, attraverso lo studio e gli esperimenti, ha trovato un metodo per modificare geneticamente alcuni microrganismi, batteri che vengono fatti diventare idonei alla pulizia delle acque reflue per accelerare la loro conversione in elettricità.

Una volta dimostrata la sua efficacia, questo metodo potrebbe generare fino a 600 Gigawatt di energia dalle biomasse di scarto. A quanto dice lo stesso Wang, basta riuscire ad ottenere una efficienza alta per renderlo teoricamente realizzabile.

È un’idea davvero ispirante, questa: speriamo che sarà realmente possibile attuarla.

Intanto Austin Wang, grazie a questo metodo, ha vinto i 75.000 dollari del Gordon E. Moore Award alla Intel International Science and Engineering Fair di Phoenix, in Arizona.

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