La sopravvivenza dei neonati prematuri verrà stimata da un nuovo macchinario

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Un team composto da informatici dell’Università di Pisa e neonatologi dell’Ospedale Versilia ha realizzato un nuovo straordinario strumento per i bambini prematuri

Si chiama PISA (Preterm Infants Survival Assessment) e serve a combattere la mortalità infantile, grazie all’intelligenza artificiale. Con PISA, i medici potranno individuare per tempo i fattori di rischio nei neonati prematuri e intervenire adeguatamente.

Lo studio che è stato alla base della realizzazione del macchinario è stato pubblicato su “Scientific Reports”, ed è stato condotto dai ricercatori del dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa, coordinati dal professore Alessio Micheli e dal dottor Davide Bacciu, e dall’equipe di neonatologi diretta dal dottor Luigi Gagliardi dell’Ospedale Versilia (AUSL Toscana Nord Ovest).

Per comprendere come funzioni, basta navigare sul sito: http://pisascore.itc.unipi.it/single-sample-mode/. Inserendo i dati richiesti – come ad esempio peso alla nascita, sesso o modalità di parto – si può avere il responso.

Nonostante l’apparente semplicità, alla base c’è una tecnologia sofisticata, basata sul “Machine Learning”, una forma di apprendimento automatico.

“Per realizzare PISA, abbiamo preso in considerazione i dati, ovviamente anonimi, di oltre 29.000 neonati pretermine italiani e li abbiamo utilizzati per creare modelli di “Machine Learning” in modo da ottenere un algoritmo di previsione più accurato di quelli attualmente in uso a livello internazionale, che sono invece basati su modelli statistici classici”, ha spiegato Alessio Micheli.
E’ il primo studio, a livello mondiale, a mettere insieme tanti dati. I ricercatori, infatti, hanno incrociato le informazioni provenienti dalla banca dati del Network Neonatale Italiano, un progetto che coinvolge 89 ospedali in tutta Italia e che è coordinato anche dalla Neonatologia dell’Ospedale Versilia.

“Ogni anno in Italia nascono circa 4500 neonati molto prematuri, sotto le 30 settimane o sotto i 1500 g di peso alla nascita, e sebbene rappresentino meno dell’ 1 per cento delle nascite, essi contribuiscono per più della metà della mortalità infantile in Italia e nei paesi sviluppati” ha aggiunto Luigi Gagliardi dell’Ospedale Versilia.

In questo studio, pubblicato sulla rivista «Sleep Medicine Reviews» i ricercatori hanno analizzato un campo che è spesso affrontato anche nelle conversazioni fuori dalla medicina: il rapporto tra gravidanza, parti pre-termine e sonno.

 

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